LA DELEZIONE DEL CROMOSOMA 18p

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Avere la delezione del 18p significa che le cellule del corpo hanno una mancanza piccola e variabile di materiale genetico da uno dei loro 46 cromosomi – il cromosoma 18. Per uno sviluppo normale, i cromosomi devono contenere esattamente la giusta quantità di materiale – né troppo né troppo poco. Così come la maggior parte degli altri disordini cromosomici, la delezione del 18p aumenta il rischio di difetti alla nascita, ritardo di sviluppo e difficoltà di apprendimento. In ogni caso, i problemi possono variare e dipendono molto da quale parte del materiale genetico è mancante. I cromosomi sono formati soprattutto da DNA e sono strutture contenute nei nuclei delle cellule del corpo umano e contengono informazioni genetiche (conosciute come geni) che dicono al corpo come svilupparsi, crescere e funzionare. I cromosomi generalmente sono appaiati, un cromosoma ereditato da ogni genitore. Di questi 46 cromosomi, due sono il paio di cromosomi sessuali, XX (due cromosomi X) nelle femmine e XY (un cromosoma X ed un cromosoma Y) nei maschi. I rimanenti 44 cromosomi sono raggruppati in 22 paia, numerati dall’1 al 22, approssimativamente dal più grande al più piccolo. Ogni cromosoma ha un braccio corto (p) (mostrato nella parte più alta del diagramma della pagina seguente) e un braccio lungo (q) (la parte inferiore del cromosoma). Le persone con una delezione del 18p hanno un cromosoma 18 intatto, ma nell’altro è andata perduta una parte più o meno piccola del braccio corto e questo fatto può influenzare l’apprendimento e lo sviluppo fisico di queste persone. La maggior parte delle difficoltà cliniche sono probabilmente causate dalla presenza di una sola copia (invece che due) di un certo numero di geni. Comunque, l’altro cromosoma del bambino e la sua personalità possono aiutare a determinare il futuro sviluppo, bisogni e successi personali. Circa 1 su 50.000 neonati nasce con la delezione del 18p. Nonostante ci sia una grande possibilità di variabilità tra le persone con la delezione del 18p, ci sono abbastanza somiglianze da poter definire la perdita di una parte del cromosoma 18p come una sindrome, da qui il termine sindrome 18p- o 18p-. Il primo caso è stato segnalato nel 1963 e da allora sono stati pubblicati nella letteratura medica più di 150 casi. La maggior parte delle pubblicazioni suggeriscono che la delezione del 18p colpisce le bambine più spesso dei bambini – in circa il 60% dei casi segnalati si trattava di bambine. Le famiglie di Unique supportano questo dato: il 59% dei bambini con 18p- sono femmine. La ragione di questo fatto è, per ora, ignota (de Grouchy 1963, Turelau 2008).

Uno sguardo al cromosoma 18p

I cromosomi non possono essere visti ad occhio nudo ma se sono colorati e ingranditi da un microscopio è possibile vedere che ognuno di essi ha un diverso pattern di bande chiare e scure. Guardando i cromosomi di tuo figlio in questa maniera, è possibile vedere il punto (o i punti) in cui il cromosoma si è rotto e vedere quale materiale è andato perduto. Nei 18p-, parte del braccio corto del cromosoma 18 è andato perduto. Tutte le delezioni del 18p che sono state segnalate fino ad oggi sono terminali; questo significa che la punta del braccio corto è inclusa nelle delezioni. Nella figura del cromosoma 18 le bande sono numerate a partire da dove i due bracci si uniscono (il centromero). Un numero basso, come p11.1 nel braccio corto, è vicino al centromero. Le regioni più vicine al centromero sono chiamate prossimali. Un numero più alto, come per esempio p11.32, è più vicino alla fine del cromosoma. Le regioni vicino alla fine del cromosoma vengono chiamate distali.

Fonti

Le informazioni riportate in questo libretto sono tratte in parte dalle pubblicazioni di letteratura medica. I nomi degli autori e le date di pubblicazione vengono forniti per consentirvi di leggere gli abstracts o gli articoli originali su internet sul sito PubMed. Se lo desiderate potete ottenere la maggior parte di questi articoli da Unique. In aggiunta alcune informazioni di questo libretto sono state ottenute da uno studio condotto su alcuni membri di Unique nell’inverno 2007-2008. Quando è stato scritto questo libretto Unique aveva 51 membri con una delezione 18p pura, senza aggiunta o perdta di materiale da nessun altro cromosoma. Questi membri hanno un’ età che parte dell’età neonatale all’età adulta di 40 anni. Molte altre persone descritte nella letteratura medica e anche membri di Unique, hanno una perdita o aggiunta di materiale di un altro cromosoma in aggiunta alla delezione del 18p, solitamente come risultato di un’ anomalia cromosomica nota come traslocazione. Siccome queste persone non mostrano gli effetti di una delezione 18p pura non verranno considerati in questo libretto. Unique conserva una lista di questi casi dela letteratura medica e il cariotipo di quelli appartenenti a Unique; questi sono disponibili su richiesta.

Risultati del test cromosomico

Il tuo genetista o il consulente genetista sarà in grado di illustrarti il punto in cui il cromosoma del tuo bambino si è rotto. Quasi sicuramente ti verrà consegnato un cariotipo, che è una rappresentazione grafica che descrive come sono fatti i cromosomi. In una delezione del cromosoma 18p, i risultati si leggono in una maniera simile a quella riportata nell’esempio che segue:

46, XY, del(18)(p11.2)
46  Il numero totale dei cromosomi nelle cellule di vostro figlio
XY  I due cromosomi sessuali (XY per il maschio, XX per la femmina)
del Delezione; vi è del materiale mancante
(18) La delezione interessa il cromosoma 18
(p11.2) Il cromosoma ha un punto di rottura sulla banda 18p11.2, e il materiale da questa posizione fino alla fine del cromosoma è andato perduto

In aggiunta, o al posto del cariotipo potereste avere il risultato dell’analisi molecolare di vostro figlio (come la FISH o array-CGH). In questo caso i risultati verrebbero letti come nel seguente esempio:

46,XX.ish del(18)(p11.3) (D18S552-) de novo
46 Il numero totale di cromosomi nelle cellule di tuo figlio
XX I due cromosomi sessuali, XY per i maschi; XX per le femmine
.ish L’analisi è stata eseguita mediante FISH (ibridazione fluorescente in situ)
del è presente una delezione, del materiale è andato perduto
(18) La delezione è sul cromosoma 18
   (p11.3) Il cromosoma ha un punto di rottura sulla banda 18p11.3, e il materiale da questa posizione fino alla fine del cromosoma è andato perduto
(D18S552-) la parte deleta del cromosoma 18 include una parte di DNA chiamata D18S552
de novo I cromosomi dei genitori sono stati controllati e non sono state trovate nè delezioni nè cambiamenti nella zona 18p11.3 dei genitori. La delezione è molto raramente ereditata ed è quasi sicuramente la prima volta che si manifesta in questa famiglia.

Esistono persone con una delezione del cromosoma 18p che sono sane, non hanno importanti problemi di salute o difetti alla nascita e si sviluppano normalmente?

Si. In poche persone, la presenza di una delezione sembra avere solo un modesto effetto. Una madre che fa parte del gruppo Unique con una delezione 18p non ha nessun problema dovuto alla sua delezione, mentre il suo bambino che ha ereditato la sua stessa delezione era molto malato ed è morto. Ci sono inoltre segnalazioni nella letteratura medica di soggetti soltanto lievemente affetti. Un articolo medico descrive una ragazza di 26 anni con una difficoltà di apprendimento bordeline e po’ più piccola della media (sotto il 25° centile per peso ed altezza) ma senza problemi di salute di rilievo. Un altro articolo descrive una madre che ha avuto due figli affetti entrambi dalla delezione 18p-. Questa madre era piccola e aveva alcuni lineamenti tipici del 18p- (palato alto, denti mal allineati, una bocca piccola con un mento sfuggente) ma era d’altra parte solo lievemente affetta. E’ stato descritto inoltre un uomo di 34 anni che ha avuto un normale sviluppo fisico e psicomotorio. Aveva una ptosi palpebrale (palpebra superiore cadente) che è stata corretta chirurgicamente nell’infanzia, aveva anche carie dentali e una clinodattilia del 5° dito. I test di sviluppo fatti a 6 anni non hanno rilevato alcun problema ed ha frequentato una scuola normale vivendo indipendente, lavorando in un fabbrica. Tutte le persone appena descritte hanno una delezione non a mosaico del 18p, che significa che la delezione è presente in tutte le cellule. Una delezione a mosaico del 18p è quando la delezione è presente solo in alcune cellule, e non in tutte le cellule (Tonk and Krishna 1997, Rigola 2001, Maranda 2006, Unique).

Qual’è l’aspettativa di vita?

L’aspettativa di vita cambia da bambino a bambino a seconda di quanto precocemente la delezione ha interrotto lo sviluppo nell’utero. Il più importante problema medico che può influenzare l’aspettativa di vita è l’oloprosencefalia, un difetto cerebrale che può talvolta essere riscontrato in individui con la 18p-. Per coloro che non sono affetti da questa grave anomalia, l’aspettativa di vita è normale e ci sono molti adolescenti e adulti con la delezione del 18p- (vedi il paragrafo Adulti con la 18p-).

Caratteristiche più frequenti

Ogni persona con la sindrome 18p- è unica, pertanto ogni persona avrà problemi medici e di sviluppo diversi. Inoltre, nessuna persona avrà tutte le caratteristiche illustrate in questo libretto. Spesso alla nascita i segni della malattia possono non essere specifici e quindi può non essere subito riconosciuta la sindrome. Tuttavia, le caratteristiche della sindrome 18p- variano enormemente e alcuni bambini possono essere gravemente affetti. Nonostante questo, sono emerse alcune caratteristiche cliniche comuni:

  • Bassa statura
  • Ipotonia (flaccidità o basso tono muscolare)
  • I bambini possono aver bisogno di supporto nell’apprendimento. L’entità di supporto necessario varia in ciascun bambino
  • Problemi di alimentazione
  • Carie dentarie
  • Ptosi (caduta della palpebra superiore)
  • Difficoltà nella comunicazione

Gravidanza

La maggior parte delle donne incinte di un feto con una delezione 18p non hanno problemi in gravidanza, hanno un parto normale e scoprono che il loro bambino è affetto dalla delezione del cromosoma 18p solo dopo la nascita. Delle 17 famiglie che hanno partecipato allo studio condotto da Unique e che hanno risposto in merito alla loro gravidanza, 3 bambini avevano presentato una riduzione dei movimenti in utero e 3 erano prematuri, nati tra le 33 e le 35 settimane. In un caso il parto pre-termine era associato ad un polidramnios (liquido amniotico in quantità superiore al normale). Il polidramnios può essere la causa di un parto prematuro per eccessiva distensione dell’utero (Unique). Un bambino di Unique aveva una translucenza nucale aumentata all’ecografia della 12° settimana di gestazione.
In letteratura è’ stato anche pubblicato un altro caso di un 18p- associato al riscontro di translucenza nucale aumentata. In questo caso la villocentesi ha evidenziato una delezione del 18p- e i genitori hanno deciso di interrompere la gravidanza. Ci sono altri esempi nella letteratura medica di diagnosi prenatale di 18p- rilevati dall’amniocentesi che era stata eseguita per età materna avanzata o per anomalie fetali come anomalie cranio-faciali, visualizzate mediante ecografia fetale. In tre casi i genitori hanno deciso di non proseguire la gravidanza. In un quarto caso i genitori hanno deciso di proseguire la gravidanza, esitata nella nascita di un bimbo maschio a 39 settimane, purtroppo non sono disponibili ulteriori informazioni relative a questo bambino (Wang 1997, Chen 2001, McGhee 2011, Kim2004, Unique).

Alimentazione e crescita

Circa 4 su 5 persone con la delezione del cromosoma 18p sono di bassa statura, anche se alcuni bambini sono di altezza media e solo pochissimi sono estremamente bassi. La maggior parte dei pesi alla nascita dei bambini registrati da Unique erano all’interno del range di normalità, con un peso medio di 3020 g, suggerendo che la maggior parte dei ritardi di crescita non inizia in tutti i bambini prima della nascita. Nonostante questo, 3 dei 25 bambini segnalati in letteratura avevano un basso peso alla nascita a termine (meno di 2600g) (Brenck 2006, Unique)

Range di peso alla nascita Unique (a termine o presso il termine):
1500 g – 4082 g

Dopo la nascita, i bambini tendono a crescere più lentamente dei loro coetanei, con una piccola minoranza di bambini descritti come “ritardo di crescita”. Questo termine è usato per descrivere un bambino con scarso aumento ponderale e scarsa crescita fisica in un dato periodo di tempo. La difficoltà di alimentazione nel neonato può essere considerato un problema. L’ipotonia, comune nei bambini con la sindrome 18p-, può comportare difficoltà di suzione, deglutizione e nell’attaccarsi al seno durante l’allattamento. Anche i neonati con un palato alto possono trovare difficoltà di suzione e deglutizione. 10 madri su 17 che hanno risposto all’indagine Unique hanno allattato i loro figli al seno. Poche mamme hanno avuto difficoltà e hanno dovuto iniziare ad usare il biberon dopo poche settimane ma la maggior parte hanno allattato i loro figli fino allo svezzamento con cibi solidi. 2 dei 17 neonati dell’indagine Unique hanno beneficiato di un sondino naso-gastrico temporaneo (un tubo che passa dal naso fin giù nella gola) ed 1 ha avuto una gastrostomia (alimentazione diretta nello stomaco). La flaccidità o ipotonia può rendere difficoltoso il passaggio di cibo e può contribuire al reflusso gastro-esofageo (disturbo in cui il cibo torna su subito dopo esser stato deglutito). Nell’indagine Unique, circa 20% dei bambini hanno avuto episodi di reflusso gastro-esofageo. Questo aspetto può generalmente essere controllato alimentando il bambino lentamente, posizionando il bambino in una posizione semi seduta durante l’alimentazione e, quando necessario, sollevando la testa del letto per dormire. In caso queste misure non fossero sufficienti, esistono dei preparati per addensare la pappa e medicine per ridurre l’acidosi gastrica e che possono quindi inibire il reflusso; ma alcuni neonati traggono beneficio solo da un intervento chirurgico volto a migliorare l’azione della valvola tra lo stomaco e il passaggio di cibo (Unique).
Molti bambini sono stati descritti come schizzinosi o mangiatori lenti. Altri bambini più grandicelli hanno problemi a masticare e il cibo può andare di traverso oppure possono ritrovarsi a masticare cibo molto più a lungo dei loro coetanei. I genitori hanno scoperto che modificando la consistenza del cibo grattugiandolo, sminuzzando o aggiungendo salse al cibo può aiutare a superare questi problemi (Unique).

“è molto schizzinoso per quanto riguarda il cibo; ogni alimento nuovo può essere causa di diarrea! -5 anni
“tutto il cibo deve essere frullato anche adesso” -6 anni
“ora lui mangia perfettamente -7 anni
“è stato allattato a richiesta senza problemi -ora ha 9 anni
>“tutto bene con gli alimenti liquidi (è stato allattato fino ai 6 mesi) e bene con i primi alimenti morbidi, ma trovava difficoltà nel cibo che doveva masticare e deglutire, quindi lo rigurgitava tutto” –ora ha 17 anni

E’ stato scoperto che, alcune persone con la sindrome 18p- con bassa statura avevano un deficit dell’ormone della crescita, questa condizione può essere trattata con ormone della crescita ricombinante per aiutare la normalizzazione dell’altezza. Circa il 20% dei bambini Unique hanno un deficit dell’ormone della crescita e un certo numero ha o ha avuto in passato un trattamento con ormone della crescita con un buon risultato (Artman 1992, Unique).

“Era molto bassa per la sua età, in particolare nei suoi primi 7 anni. Aveva uno scarso tono muscolare così aveva una “panciotta” molto pronunciata. Indossa una taglia di vestiti 7-8 anni -ora 10 ½ anni

 

Apprendimento

Difficoltà di apprendimento sono comuni nei bambini con la sindrome 18p-. La maggior parte dei bambini ha una difficoltà media-moderata nell’apprendimento. Tuttavia, alcuni bambini non hanno addirittura alcun problema mentre una piccola minoranza ha disabilità nell’apprendimento, severa o profonda, e disabilità intellettive. L’evidenza raccolta da Unique riflette questa variabilità. Metà dei bambini Unique frequentano una scuola per bambini con speciali necessità. Gli altri frequentano un corso di studi normale, alcuni con un aiuto 1:1 in aula, altri beneficiano di corsi speciali oltre alla scuola (Unique).
Molti, ma non tutti i bambini Unique sono riusciti a raggiungere delle competenze di lettura: alcuni sanno riconoscere il proprio nome e alcune parole semplici; altri amano leggere. La maggior parte dei bambini è anche riuscita ad imparare a scrivere e a disegnare. L’ipotonia e i problemi di capacità di eseguire movimenti fini può rendere difficoltoso scrivere e molti bambini preferiscono usare la tastiera per scrivere piuttosto che una matita o una penna (Unique).

“gli psicologi dello sviluppo alla valutazione fatta a 2 anni di vita hanno stimato che lei fosse sviluppata almeno al suo livello” 2 anni
“anche se non sa parlare sa fare lo spelling di più di 50 parole; conosce i numeri fino a 100 ed oltre e può fare le somme di semplici numeri -5 anni
“Sa riconoscere il suo nome, Papà, Mamma ed altri nomi. Può riconoscere e contare fino al numero 20 e conosce l’alfabeto ma non sa leggere un libro semplice” -6 anni
“E’ sempre stata un piccolo bottone luminoso e non ha avuto difficoltà di apprendimento eccezion fatta per i suoi problemi a parlare. La sua memoria è assolutamente brillante.” -6 ½ anni
“Sa scrivere il proprio nome e cognome e quelli di alcuni amici e familiari. Sa disegnare persone ed animali, anche se non sono sempre riconoscibili!” -9 anni
“Ha una disabilità d’apprendimento borderline e ha imparato a leggere a 5 anni e al momento sta leggendo libri della collana Oxford Tree Reading livello 10” -10 ½ anni
“è bravo a leggere, fare lo spelling delle parole, scienze e matematica. E’ molto bravo nell’utilizzo del computer. Ama leggere” -11 anni
“e’ più brava con i numeri che a scrivere. Legge libri per bambini ed ha un livello di capacità di lettura comparabile con quella di un bambino di 8-10 anni. Anche a 30 anni ama imparare cose nuove!” -30 anni

Questo livello di sviluppo non è raggiungibile da tutti. Un certo numero di adulti conosciuti da Unique non sanno né leggere nè scrivere. C’è una certa variabilità anche in altre capacità. Molti bambini, ma non tutti, hanno un’eccellente memoria e sono bravi a ricordarsi informazioni di vario genere. Molti bambini hanno una discreta capacità di attenzione, mentre altri hanno poca capacità a concentrarsi e fanno una gran fatica a mantenere l’attenzione. Per molti bambini una buona dose d’incoraggiamenti, ripetizioni e azioni routinarie ben orchestrate sono d’aiuto per i processi d’apprendimento. Numerosi genitori hanno sottolineato quanto sia importante rendere l’apprendimento un divertimento, visivo ed interattivo. La maggior parte dei bambini sembrano fiorire quando sono in un ambiente sereno, in piccoli gruppi o con l’aiuto 1:1 (Unique).

“non sa ancora leggere ma sa riconoscere lettere e numeri. Quando incoraggiato, cerca di disegnare cerchi e linee rette” -6 ½ anni
non sa ancora leggere ma gli piace disegnare edifici” -17 anni

Parlare e comunicare

La capacità di parlare sembra essere più influenzata di altre capacità di comunicazione non verbali nei bambini con la sindrome 18p- e le capacità di linguaggio possono svilupparsi in ritardo. Unique ha notato che la maggior parte dei bambini impara a parlare tra i 15 mesi ed i 4 anni, con la maggior parte che impara a parlare attorno ai 3 anni. Alcuni parlano fluentemente e coerentemente alla loro età anagrafica. Tuttavia, per altri imparare a parlare chiaramente e sillabare è una sfida.
Un certo numero di bambini conosciuti da Unique ha una capacità di comprensione adeguata all’età anagrafica ma una capacità di utilizzo del linguaggio inferiore a quella dei coetanei. Generalmente, la comprensione del linguaggio è molto meglio della capacità di esprimersi – molti bambini capiscono molto di più di quello che sono capaci di esprimere. Il sistema di linguaggio per immagini (PECs) e/o il linguaggio dei segni può aiutare i bambini a comunicare i propri bisogni. Molti bambini Unique utilizzano questi metodi e fanno buoni e costanti progressi. Per alcuni, quando imparano ad esprimersi meglio a parole, diventa inutile continuare ad utilizzare il linguaggio dei segni. Un certo numero di bambini ha specifiche difficoltà ad emettere alcuni particolari suoni della parola. La logopedia può essere di enorme aiuto, rendendo capaci i bambini che inizialmente avevano avuto un ritardo nell’apprendere a parlare, di parlare con un buon vocabolario e con frasi complesse. Una piccola minoranza di bambini non parla (Wester 2006, Unique).
Ci sono molte ragioni che possono essere la causa della difficoltà di apprendimento di parlare, inclusa la correlazione tra l’abilità ad apprendere e l’abilità ad imparare a parlare. L’ipotonia manifestata da molti bambini può manifestarsi anche con la debolezza dei muscoli della bocca che oltre a causare difficoltà nel succhiare, può anche influenzare la capacità di parlare. Coloro i quali hanno un labbro leporino o palato alto possono avere anche specifiche difficoltà ad emettere alcuni suoni (Unique).

“Padroneggia poche parole (5-20), sa puntare con il dito, conosce la gestualità, balbetta e addita una sedia, se vuole sedersi. Egli comunica bene. Non è ferrato con i suoni, e l’otite cataralle non aiuta. Al momento è nella media, ma l’istinto materno mi dice che dovremo affrontare alcune sfide e sarà necessario dargli ulteriore aiuto” – 16 mesi
“Sa usare più di 50 segni. Può comporre frasi di 2-3 parole, come ‘la mamma mangia il pane’-“ 2 anni
“Emette suoni ma non parla. Sa usare PEC, ASL e scrivere ciò che desidera”-5 anni
“Comunica soprattutto parlando, che anche se non brillantemente sta migliorando costantemente. In passato, quando imparava una parola nuova, la sentivamo ripetere in continuazione per una settimana ma poi non la sentivamo mai più – come se non fosse riuscito a immagazzinarla. Ora, per fortuna, riesce a ricordare le parole e sa usare frasi di circa 6 parole. A volte le sue parole sono cristalline, altre volte è molto difficile da capire. Ha sviluppato modi di essere compreso a gesti: indica o ci mostra quello che vuole. Uno dei nostri maggiori problemi è che è per lui è molto frustrante se non è compreso e cercare di mantenere la tranquillità è importante” – 6 anni
“La parola ha ora di gran lunga soppiantato la gestualità, anche se usa ancora i segni per chiarire un concetto difficile. Si aiuta con la gestualità per ricordare a se stessa come si pronunciano correttamente i suoni. La sua capacità di parlare è meglio della sua capacità di comprensione- che è nel range di normalità, mentre la parola è in ritardo di circa 2-3 anni” – 6 ½ anni
“Egli usa gesti e poche parole singole per far capire le sue esigenze. Capisce molto di più di quello che riesce ad esprimere e sa seguire prontamente istruzioni o rispondere ‘sì’ o ‘no’ ad una domanda” – 6 ½ anni
“Parla bene, ma con chiarezza ridotta” – 8 anni
“Sa parlare, ma i suoi suoni gli riescono con difficoltà. Non riesce a pronunciare la ‘g’ e si dimentica di finire le parole. Il suo eloquio peggiora quando è triste”. – 9 anni
“Parlare e comunicare sono i suoi problemi principali, ma ha fatto notevoli progressi”- 10 ½ anni
“Ha imparato il linguaggio dei segni a 3 anni di età. E’ stata la cosa migliore che abbiamo mai fatto! A 3 anni sapeva pochissime parole e ha compiuto lenti progressi fino ai 7 anni. Ora parla con frasi e non sta mai zitta! E’ geniale! Gli riesce difficile pronunciare le consonanti: deve concentrarsi molto per dare la giusta forma alla bocca e per chiudere le labbra” – 11 anni
“Non ha competenze formali di comunicazione –ne di parola ne di segni. Vocalizza ed emette suoni bene, esprime gioia, dispiacere o dolore attraverso sorrisi e pianto. Ha una buona espressività facciale” – 18 anni
“E’ stata lenta ad imparare a parlare, ma ora è OK. La sua capacità di comprensione è sempre meglio che quella di parlare. Anche da adulta fa fatica a farsi capire se è stressata” – 30 anni

ASPETTO DEL VISO

Oltre alla bassa statura, i bambini affetti dalla sindrome 18p- di solito hanno un aspetto caratteristico del volto. Possono avere un collo corto e il viso rotondo. Il ponte nasale può essere piatto e largo. Possono avere ptosi palpebrale (caduta delle palpebre sull’occhio), gli occhi possono essere un po’ più lontani del solito (ipertelorismo) e può esserci un foglietto di cute che copre la parte mediale degli occhi (piega epicantica). Le orecchie possono essere posizionate più in basso del solito, essere grandi e “a sventola” o essere solo poco diverse dalle orecchie normali. Il mento o la mandibola possono esser piccoli ed un pò arretrati. Gli angoli della bocca sono spesso rivolti verso il basso. Qualche volta la linea di attaccatura dei capelli può essere particolarmente bassa a livello del collo. Queste caratteristiche facciali non sono generalmente tutte distinguibili alla nascita ma possono diventare più evidenti intorno ai 3 anni di età. In ogni caso, la maggior parte dei bambini ha un aspetto solo lievemente differente dagli altri bambini e generalmente assomiglia ai propri fratelli e genitori. (Unique)

“la sua testa è un po’ più grande di quella degli altri: gli occhi sono più cadenti e respira con la bocca, così che la sua bocca è sempre aperta! Ma è così bello!” -5 anni

 

Sviluppo: coordinazione mano-bocca, destrezza (abilità motorie fini) e capacità di prendersi cura di se stessi

L’ipotonia può influenzare le abilità motorie fini nei bimbi con la sindrome 18p- e possono impiegare più tempo del solito per avere le capacità per afferrare i giocattoli o impugnare una bottiglia o una tazza. Questo aspetto può comportare un ritardo nella capacità di nutrirsi da soli, vestirsi in autonomia (le zip e i bottoni possono essere particolarmente problematici) e impugnare una penna per scrivere o disegnare. Posate particolarmente pesanti, tazze dotate di manico ed avere il cibo già tagliato hanno aiutato un gran numero di questi bambini. Per i bimbi con problemi a impugnare e a controllare la scrittura, utilizzare una tastiera può spesso essere più facile. Molti bambini fanno terapia “occupazionale” per poter migliorare nelle suddette abilità. Alcuni giochi, come i rompicapi, i disegni “unisci i puntini”, le lavagne, le formine possono essere utili (Unique).
Come risultato di queste difficoltà i bambini possono aver bisogno di aiuto a vestirsi e a svestirsi. Possono aver bisogno di assistenza anche per spazzolarsi i denti e lavarsi. Comunque, alcuni bambini più grandicelli e alcuni adulti hanno raggiunto una certa indipendenza nel prendersi cura di se stessi. Alcuni bambini possono aver difficoltà anche ad andare in bagno da soli. I dati raccolti da Unique suggeriscono che anche se una minoranza di bimbi raggiunge un buon controllo degli sfinteri all’età normale, molti hanno bisogno di un po’ di tempo in più. Il range di età per andare in bagno senza aiuto è compreso tra i 15 mesi e i 7 anni. Solo per una piccola minoranza di persone, il controllo sfinteriale può non essere sufficiente o addirittura impossibile (Unique).

“Ha bisogno di aiuto in tutti gli aspetti della cura di se stesso anche se sta migliorando e cerca di fare più cose in autonomia. E’ capace di spogliarsi fintanto che non ci sono bottoni e sa gestire i propri abiti quando ha bisogno di andare in bagno. Nelle ultime due settimane è riuscito ad infilarsi un calzino un paio di volte. Cerca di lavarsi i denti, ma in realtà vuole solo succhiare il dentifricio!” -6anni
“Sa indossare mutande e pantaloni e sa mettersi le calze (ma ha bisogno di aiuto), lei non sa gestire i piedi dei collant o tirare i collant su bene da sola, può infilarsi maglie e magliette dalla testa, ma non è in grado di usare da sola camicie, cardigan o cappotti, può slacciare, ma non allacciare bottoni e zip. Ha bisogno di un bel pò di aiuto, ma deve essere offerto con tatto poiché vorrebbe fare tutto da sola” – 6 ½ anni
“La sua scrittura è in ritardo rispetto alle sue capacità di lettura” – 8 ½ anni
“Ha scarse capacità motorie e ha ancora problemi con bottoni, forbici, ecc” – 10 ½ anni
“Ha fatto fatica ad imparare a tenere in mano una bottiglia e non è ancora riuscita ad usare un coltello per tagliare il cibo. E’ molto bravo con forchetta e cucchiaio” -11 anni
“Non è stato in grado di usare coltello e forchetta fino a circa 9 anni. Attualmente ha ancora problemi a tagliare il cibo. A causa della sua scarsa destrezza deve usare rasoio e spazzolino da denti elettrici” – 17 anni
“Ha piccole mani deboli che possono rendere l’apertura di bottiglie / vasetti un problema. Si sforza anche di usare il coltello per tagliare i cibi “duri”. Non ha però bisogno di aiuto per la cura personale” – 30 anni

Sviluppo: sedersi, muoversi, camminare (capacità motorie grossolane)

Generalmente le capacità motorie grossolane sono in un range di normalità e alcuni bimbi non hanno problemi di mobilità. Tuttavia molti bambini con la sindrome 18p- sono lenti nell’azione e nei movimenti. Per altri l’ipotonia, che è una caratteristica comune della sindrome 18p- può determinare un certo ritardo nell’imparare a rotolarsi, sedere, gattonare e camminare. Dall’esperienza Unique si evince che la maggior parte dei bambini impara a star seduta senza aiuto tra i 4 mesi e i 2 anni e mezzo, con una media intorno ai 10 mesi. La maggior parte dei bambini ha imparato a camminare tra i 9 mesi e i 5 anni e mezzo, con una media intorno ai 2 anni. Non tutti i bambini hanno gattonato: alcuni si trascinavano sul sederino. Alcuni bambini hanno problemi di equilibrio e coordinazione. Nonostante questo la maggior parte dei bambini imparano a correre, saltellare e saltare. Il nuoto è particolarmente amato. Tra le altre attività amate dai bambini ci sono l’equitazione, la ginnastica, la danza classica, il trampolino, la bicicletta e il motorino. Molti bambini hanno necessità di essere guidati e supportati nell’imparare a camminare, ma la maggior parte impara a camminare da sola, anche se non è possibile per tutti (Wester 2006, Unique).

“E’ stato lento a raggiungere tutte le sue tappe, ma ora gestisce tutto normalmente. Egli ama il nuoto e anche se non farà mai le Olimpiadi, è migliorato tantissimo nell’ultimo anno e mezzo. Può trascorrere ore a saltare sul trampolino e adora giocare a nascondino con la sorella e gli amici” – 6 anni
“Non è riuscita a rotolarsi senza aiuto fino a quasi un anno d’età, non si è seduta fino all’anno compiuto, non ha camminato senza supporto fino a 2 anni e mezzo. Non ha mai gattonato – le braccia e le spalle non erano abbastanza forti per sostenere il peso del suo corpo e soprattutto la sua testa. Invece, una volta che ha imparato a stare seduta, alza il sederino tenendo la gamba sinistra dritta in avanti, e utilizza la gamba destra per tenersi in equilibrio. In seguito, ha avuto una macchinina che usava per muoversi rapidamente. Ora va a cavallo e starebbe volentieri lì tutto il giorno se potesse! Le piace andare in bicicletta (con le rotelle) e usare il suo triciclo” – 6½ anni
“Cammina come un bambino piccolo e non può camminare a lungo. Può salire le scale con aiuto, ma non può scendere (nemmeno se aiutata)” – 6 ½ anni
“Egli sa camminare, correre e saltare. Non ha un grande equilibrio a causa della mancanza di stabilità e della debolezza pelvica. Si stanca facilmente. Non sa andare in bicicletta senza rotelle e trova difficile andare in triciclo. Sa salire le scale un piede alla volta attaccandosi al corrimano” – 9 anni
“Cammina bene anche se è lento su superfici irregolari. Però è piuttosto sgraziato” – 11 anni
“Si sposta in modo normale. Si stanca più facilmente e tende ad dagiarsi al banco e appoggiarsi alle cose. A volte usa una sedia speciale a scuola” – 11 anni

 

Problemi medici

  • Cervello
    Una piccola parte delle persone con la sindrome 18p- (circa il 10 %) ha malformazioni cerebrali, soprattutto quelle comprese nel gruppo dell’oloprosencefalia (HPE). Si tratta di un problema di sviluppo degli organi che si manifesta durante la formazione di cervello e volto. Il prosencefalo (la parte anteriore del cervello) non cresce e non si divide in due metà separate (emisferi) così come dovrebbe fare. Esiste un ampio spettro di severità. In alcuni bambini il prosencefalo non si divide per nulla e ne risulta una singola massa frontale (prosencefalia completa). Questa forma (alobare) è così grave che questi bambini muoiono in utero o muoiono poco dopo la nascita. Nei casi meno severi (semi-lobare o lobare) il cervello si è diviso ma ci possono essere alcune strutture fuse tra loro. L’HPE può manifestarsi in alterazioni della simmetria facciale che può interessare occhi, naso e labbro superiore. Questo può includere la labio-palatoschisi, l’ipotelorismo (occhi particolarmente vicini tra di loro), la radice nasale piatta, un singolo incisivo centrale nel mezzo della linea mediana della bocca (dente superiore frontale). In casi più severi, generalmente non compatibili con la vita, può esserci un singolo occhio (ciclopia). L’HPE si può comportare diversi problemi medici, incluso il ritardo di sviluppo, disabilità ad imparare e meno frequentemente convulsioni. Una delle persone che ha partecipato all’indagine Unique ha l’HPE associato a convulsioni. Anche problemi neurologici non correlati all’oloprosencefalia si manifestano con frequenza nelle sindrome 18p-. Un bimbo Unique, cui non è stata fatta diagnosi di HPE, ha una scarsa mielinizzazione. La mielina è la sostanza che ricopre le cellule nervose (più o meno come la plastica che ricopre i cavi elettrici). La mielinizzazione, la formazione della mielina, è un processo continuo che inizia durante la vita intrauterina e continua dopo la nascita fino alla mezza età (Overhauser 1995, Taine 1997, Kantapurra 2006, Portnoi 2007, Unique).
  • Denti
    In linea di massima i bambini affetti da disordini cromosomici sembrano avere più problemi ai denti degli altri bambini. Alcuni hanno l’incisivo unico, associato con l’HPE che può essere una manifestazione della sindrome 18p-. Inoltre esistono numerose segnalazioni nella letteratura medica che i denti sono spesso di bassa qualità, il che si manifesta con carie o caduta dei denti. Tuttavia, uno studio eseguito per valutare la caduta dei denti nelle persone con la sindrome 18p-, ha evidenziato che il rischio di avere carie è circa il medesimo di quello delle persone non affette dalla sindrome 18p-. Non di meno, la ricerca fatta da Unique ha messo in luce il fatto che circa un bambino su tre ha uno o più denti mancanti; circa la metà ha denti irregolari e mal allineati e circa il 20% ha un numero eccessivo di carie. Il dente incisivo superiore sinistro di una bambina si è delaminato a 15 mesi. Per rinforzare la superficie rotta è stata applicato dentifricio con fluoro e non sono stati necessari ulteriori interventi. Un certo numero di denti permanenti (adulti) arrivano prima che siano caduto i denti decidui (da bambino). Per tutte queste ragioni, la cura dentale buona ed eseguita con regolarità è importante (Hermesch 2000, Brenck 2007, Naudi 2007, Unique).
  • Palpebre e visione
    Problemi di vista sono comuni nei bambini con la sindrome 18p-, con una percentuale pari a circa l’80% di bimbi Unique affetti da disturbi visivi di vario genere. Il problema principale, che coinvolgeva quasi metà dei bambini, era lo strabismo. Un altro problema comune era la miopia che coinvolgeva circa un terzo di tutti i bambini. Anche la presbiopia è stata segnalata. Sia la miopia che la presbiopia possono essere corrette con l’utilizzo di occhiali da vista. (Unique) Un certo numero di bambini non riesce ad aprire completamente gli occhi (ptosi). Entrambi gli occhi sono spesso coinvolti, è un segno già evidente alla nascita che non si presenta “de novo” negli anni. Questa situazione può provocare dei problemi di vista quando la palpebra copre l’occhio e riduce il campo visivo. Se necessario la ptosi palpebrale può essere corretta con un intervento chirurgico. Molti bambini, conosciuti dal gruppo Unique, sono stati sottoposti ad intervento chirurgico per correggere la ptosi palpebrale, tutti con esito positivo. Una ragazza ha una paralisi del muscolo elevatore bilaterale: non riesce a ruotare gli occhi verso l’alto (Turleau 2008, Unique).
  • Orecchie
    I bambini con la sindrome 18p- hanno infezioni auricolari più frequenti degli altri. A volte ciò può comportare un accumulo di liquido nell’orecchio medio, chiamato otite sierosa, che è presente nel 40% delle persone indagate dallo studio Unique. L’otite sierosa generalmente scompare con l’età, quando le tube di Eustacchio diventano più ampie e acquistano un decorso più verticale così da drenare meglio l’orecchio medio. Ne consegue che ogni diminuzione dell’udito dovuta all’otite è generalmente temporanea. La persistenza di questo liquido nell’orecchio medio può ridurre l’udito in un momento critico per lo sviluppo della parola e del linguaggio. Quindi, in caso di persistenza , molti bambini trovano giovamento dall’inserimento di un piccolo tubicino di ventilazione nel timpano (Unique).
  • Piedi
    I piedi dei bambini con la sindrome 18p- sono spesso non perfettamente formati. Quasi la metà dei bambini inclusi nella ricerca Unique avevano una qualche anomalia dei piedi. I piedi possono essere piccoli, con dita sovrapposte tra loro o presentare un’incisura più grande del normale tra il 1° e 2° dito. Una piccola minoranza di bimbi è nata con i piedi torti (piede equino-varo) dove il piede ha un angolazione sbagliata. Altri hanno i piedi piatti. Alcuni bambini hanno necessità di speciali calzature o, più raramente, chirurgia, e questo comporta un ritardo dell’età in cui i bambini cominciano a camminare (Unique).
  • Mani
    Nei bambini con la sindrome 18p- anche le mani possono avere delle anomalie. Molte delle manifestazioni non sono specifiche dei bambini affetti dalla sindrome 18p- ma sono presenti anche in persone affette da altri disordini cromosomici. Le dita possono essere corte e tozze, qualche volta con un 5° dito incurvato (clinodattilia). Le mani possono essere ampie e corte. In generale, le anomalie delle mani non influenzano grandemente la funzione delle stesse, anche se possono comportare problemi nelle capacità motorie fini.
  • Scheletro
    Vari problemi che coinvolgono lo scheletro possono colpire le persone con la sindrome 18p-. Alcune persone sviluppano un’alterata curvatura della colonna (scoliosi). Due delle persone incluse nello studio Unique avevano problemi alla colonna vertebrale. Una aveva una cifosi e doveva indossare un busto per supportare la schiena. Il secondo ha sviluppato una scoliosi talmente severa da dover ricorrere a chirurgia. Può essere presente una lussazione delle anche, segnalata in circa il 10% degli individui. Due delle persone incluse nello studio Unique avevano una lussazione delle anche. Una è nata con la displasia congenita delle anche. L’altra ha sviluppato una lussazione delle anche verso i 6 anni d’età dovuta alla posizione a “colpo di vento”, in cui entrambe le gambe sono posizionate dallo stesso lato. (Urban 1987, Kantaputra 2006, Unique)
  • Respiro
    Problemi di ventilazione possono essere una delle manifestazione della sindrome 18p-. Circa il 20% dei pazienti studiati da Unique soffre di asma, generalmente solo di grado medio e che solitamente migliora con la crescita dei bambini. Un bambino aveva un’apnea ostruttiva notturna (pause nel respiro) che si è risolta con la rimozione chirurgica di tonsille ed adenoidi. Un altro presenta occasionali crisi di apnea ostruttiva in occasione di brutti raffreddori. I genitori dichiarano spesso che i loro figli russano nel sonno. Un bambino piccolo ha frequenti crisi respiratorie quando ha il raffreddore o un’infezione. Si cura con inalatori e qualche volta deve recarsi in ospedale per ricevere steroidi e nebulizzanti (Unique).
  • Infezioni
    Alcuni bambini con la sindrome 18p- hanno una diminuita resistenza alle infezioni. Una spiegazione di questo fatto può essere il basso livello di anticorpi contro le infezioni immunoglobuline IgA trovato in alcune persone con la sindrome 18p-. Le IgA giocano un ruolo importante nel difendere il corpo contro le infezioni che invadono il corpo attraverso le membrane mucose, come il naso, gli occhi, i polmoni e l’intestino. Quindi, le persone con un deficit di IgA sono più suscettibili ad infezioni e raffreddori. In circa il 20% dei bambini coinvolti nella ricerca Unique sono stati riscontrati bassi livelli di IgA. Nella maggior parte dei casi si è intervenuto trattando subito l’infezione (Gul 1994, Unique).
  • Tiroide
    Problemi di tiroide possono coinvolgere persone affette dalla sindrome 18p-. Gli ormoni della tiroide regolano un numero di funzioni del corpo, tra cui quanto veloce batte il cuore e quanto veloce bruciamo le calorie. I problemi di tiroide possono sorgere in qualsiasi momento della vita, quindi molte persone controllano la tiroide regolarmente. Circa il 10% delle persone controllate dalla ricerca Unique hanno un ipotiroidismo, che può essere trattato con un supplemento di ormoni tiroidei, la tiroxina. Una ragazza invece presentava un ipertiroidismo che è diventato così importante da dover necessitare una rimozione completa della tiroide (tiroidectomia) e ora deve assumere tiroxina giornalmente (Dharmaraj 2006, Unique).
  • Problemi cardiaci
    I problemi cardiaci sono relativamente rari, poiché sono stati riscontrati solo del 10% dei bambini con la sindrome 18p-. Molti tipi diversi di difetti cardiaci sono stati riscontrati in questi bambini, senza che un difetto specifico si rivelasse avere una particolare associazione con la sindrome 18p-. Una ragazza di Unique ha un lievissimo rigurgito tricuspidale che coinvolge il flusso retrogrado attraverso la valvola tricuspide che separa l’atrio (camera superiore del cuore) destro dal ventricolo (camera inferiore del cuore) destro. Un’altra ragazza Unique ha un forame ovale pervio (PFO), che consiste nella mancata chiusura spontanea immediatamente dopo la nascita dell’apertura esistente tra i due atri cardiaci. Anche se la ragazza non manifestava nessun sintomo dovuto alla PFO, il difetto è stato chiuso chirurgicamente a due anni d’età. Il problema cardiaco più frequentemente riscontrato in letteratura è il dotto arterioso pervio (PDA), situazione in cui il dotto arterioso (il canale tra l’aorta e l’arteria polmonare che porta il sangue nei polmoni) non si chiude dopo la nascita (Digilio 2000, Xie 2008, Unique).
  • Convulsioni
    Le convulsioni sono state riscontrato in un piccolo numero di bambini affetti dalla sindrome 18p-. I bambini con HPE (malformazioni cerebrali del gruppo dell’oloprosencefalia) sono più facilmente soggetti a convulsioni. Solo uno dei bambini coinvolti nel sondaggio Unique era affetto da convulsioni; questo bambino aveva anche una oloprosencefalia (vedi paragrafo relativo al cervello). Due bambini invece hanno avuto un caso di convulsioni febbrili (dovute all’alta temperatura), entrambi i casi si sono manifestati prima dei 3 anni d’età (Grosso 2005, Unique).
  • Palato
    E’ stata segnalata una maggior incidenza nei bambini con la sindrome 18p- di schisi del labbro e del palato (tetto della bocca). A volte, durante lo sviluppo, il palato non si forma nella maniera corretta; ciò comporta la presenza di una fessura nel tetto della bocca. Il labbro leporino consiste nella mancata fusione del tessuto che forma il labbro superiore durante lo sviluppo intrauterino. Solo un bimbo su diciassette di coloro che sono stati inclusi nel sondaggio Unique è affetto da palato-schisi. Più comune è la presenza di palato ogivale, che è stata riscontrata in circa il 20% dei bambini. Sia la labio che la palato-schisi possono comportare difficoltà nella precoce alimentazione dei bambini. Un palato alto può comportare difficoltà nell’attaccarsi al seno e nel succhiare ed i consigli di una persona preparata o, in caso di allattamento artificiale, l’utilizzo di una tettarella a flusso variabile possono aiutare. Le anomalie del palato possono inoltre comportare difficoltà a parlare e ad emettere alcuni suoni.
  • Anomalie minori degli organi gentali
    Anomalie minori degli organi genitali sono comuni in bambini con disordini cromosomici, in particolar modo nei maschietti. Tra queste piccole anomalie segnaliamo il criptorchidismo (testicoli non discesi nello scroto) e l’ipospadia (il meato urinario -generalmente situato all’apice del pene- si può trovare nella parte inferiore). In qualche caso si ricorre a piccoli interventi chirurgici di correzione. In un bambino è stata descritta la presenza di un micro-pene (pene piccolo) con un prepuzio così stretto da dover essere probabilmente sottoposto ad intervento chirurgico in futuro. Nelle femmine generalmente i genitali sono meno coinvolti da anomalie, nel nostro gruppo è stato segnalato un solo caso di grandi labbra più abbondanti del normale, ma non tanto da rendere necessario un intervento chirurgico (Unique).
  • Tonsille
    Lo studio di Unique ha messo in luce come circa il 30% dei bambini presenti le tonsille un po’ più grandi del normale. Nella maggior parte dei casi questo ha comportato la necessità di rimozione chirurgica delle stesse. In un caso le tonsille erano così grandi da ostruire la respirazione, per cui sono state rimosse (Unique).
  • Digestione
    I bambini con la sindrome 18p- possono avere problemi nella digestione. Uno dei problemi può essere la stipsi cronica, o, al contrario, diarrea o intestino irritabile. Molti bambini sono stati sottoposti ad indagini, esami del sangue e delle feci e anche colonscopie per cercarne la causa ma almeno per quanto riguarda coloro che sono stati inclusi nell’indagine di Unique non si è arrivati ad una diagnosi conclusiva e la causa rimane ignota. Cambi nell’alimentazione e/o l’utilizzo di farmaci possono aiutare ad affrontare il problema (Unique).
  • Altri problemi
    L’artrite giovanile ha colpito due dei diciassette bambini dello studio Unique ed è stata segnalata anche nella letteratura medica. Generalmente gli organi più colpiti sono le mani; più raramente i gomiti e le ginocchia (Finley 1972; Horsley 1998, Unique). Sono stati segnalati anche problemi relativi ai capelli, tra cui l’ipotricosi semplice (capelli radi), alopecia totale (calvizie totale) o alopecia areata (zone di calvizie o di assenza di peli in alcune zone del corpo) anche se nel gruppo di bambini indagati dall’indagine Unique non risulta nessun problema relativo a peli (Uchida 1965, Kantaputra 2006, Unique). I bambini e gli adulti con la sindrome 18p- hanno generalmente un torace molto ampio con i capezzoli distanti tra loro. Casi di pectus excavatum (un torace ad imbuto o incavato) son stati segnalati in letteratura ed è presente in un bambino Unique. Il pectus excavatum è generalmente considerato un problema semplicemente estetico anche se può influenzare negativamente le funzioni cardiache e respiratorie e causare dolore al petto ed alla schiena. Nei casi più severi può essere corretto chirurgicamente. Una delle bambine studiate da Unique, nella prima infanzia, aveva il solco di Harrison (petto con incisura), che le ha causato dei problemi respiratori, risoltisi poi con la crescita (Horsley, 1998, Unique). La distonia, anch’essa segnalata in un piccolo numero di bambini affetti dalla sindrome 18p-, è un disordine nei movimenti causato dall’involontaria contrazione dei muscoli. E’ caratterizzata da movimenti involontari rotatori o ripetitivi; poiché i muscoli non possono rilassarsi, le persone con la distonia, hanno delle posture obbligate. La distonia può manifestarsi nell’infanzia o più tardi, ma generalmente nell’infanzia o nell’adolescenza. Nessun bambino studiato da Unique è affetto da questo disturbo, anche se una bambina presenta dei movimenti di tipo atassico (muscoli incontrollabili) e contrazioni muscolari involontarie (Klein 1999, Nasir 2006, Unique).

 Comportamento

Rispetto a questo argomento si trova poco nella letteratura medica, ma dalle informazioni raccolte da Unique sembra che i bambini e gli adulti con la sindrome 18p- siano placidi, affettuosi e socievoli. Detto questo, possono comunque esistere problemi di comportamento tra cui comportamento collerico ed atteggiamenti aggressivi come mordere, pizzicare e graffiare (rivolti sia a se stessi che agli altri). Alcuni possono non essere competitivi ma essere sensibili, timidi ed avere problemi a stringere amicizie. D’altro canto un certo numero di persone, sia bambini che adulti, dà eccessiva confidenza agli sconosciuti. Sono stati segnalati anche casi di immaturità emozionale. Ci sono poi invece persone socievoli, allegre e con molti amici. I genitori spesso sottolineano la capacità di prendersi cura, la voglia di aiutare e lo humour dei propri figli (Wester 2006, Unique). Un certo numero di bambini non si ferma mai ed ha un’incredibile energia. Perdono facilmente l’attenzione ed hanno poca capacità di concentrazione. Alcuni hanno problemi di sonno e un certo numero assume Melatonina (Unique). A due dei diciassette bambini dell’indagine Unique è stato diagnosticato l’autismo o un disturbo facente parte dello spettro dell’autismo. Il bambino cui è stata fatta diagnosi di autismo ha un’incredibile paura scatenata dalle cose quotidiane, come il bagno e gli animali, cosa che rende il suo comportamento estremamente difficile da gestire. L’altro bambino, quello cui è stata fatta diagnosi di disturbo facente parte dello spettro dell’autismo, a 22 mesi non riusciva ancora ad interagire con gli altri bambini ma con il tempo -ora ha 5 anni- è diventato un bambino socievole (Unique).

“E’ un felice, esuberante, splendido piccolo incantatore che prende ogni infezione senza mai lamentarsi”- 16 mesi
“Lei è come una qualsiasi altra bambina di 2 anni- felice e giocosa”
“Si morde e si tira i capelli da sola. Può iniziare a urlare e a fare capricci per nessuna ragione al mondo e dopo pochi minuti scoppiare a ridere” – 6 anni
“Il suo comportamento è di grande preoccupazione per noi soprattutto a causa di problemi di irrequietezza e per il fatto che non ci ascolti e non faccia mai quello che chiediamo. Ha molta energia e ama essere in movimento e, a volte, questo è difficile da affrontare. Ha belle maniere spontanee e può essere molto affettuoso” – 6 anni
“Le è difficile concentrarsi e si distrae facilmente, ama essere fisicamente attiva” – 6 ½ anni
“E ‘molto socievole e divertente! Può essere titubante in situazioni nuove e si spaventa facilmente (ad esempio guardando film o la TV). E’ una ragazza incredibilmente attenta agli altri e fa tutto quello che può per essere gentile” – 8 anni
“Piace a tutti coloro che incontra. E ‘ molto divertente e sa farsi voler bene. Toby non ha bisogno di molto riposo e si alza presto; farlo stare tranquillo può essere un problema” – 9 anni
“Ha la determinazione di raggiungere ciò che vuole. Lei è il nostro angelo” – 10 ½ anni
“Ha un bel carattere, è molto affettuoso e di solito è ben educato. Tuttavia, se qualcosa non va fa il diavolo a quattro, gridando e piangendo finchè non risolve il problema. Questa reazione può essere causata anche da qualcosa di molto semplice come perdere un cappello! Crescendo sta diventando più facile farlo ragionare” – 11 anni
“Ha bisogno della sua routine. Lei tende ad essere molto lenta in tutto quello che fa e urla e pesta i piedi quando cerchiamo di metterle fretta. Lei è ben educata e ben voluta a scuola ed ha un buon senso dell’umorismo” – 11 1/2 anni
“E’ sempre paziente ed empatico verso gli altri. E ‘una gioia essere con lui” – 17 anni
“Ama gli altri – è molto socievole – ed ha i suoi adulti preferiti e coetanei preferiti. Ama la musica di ogni genere e ama essere portata fuori per andare in negozi e supermercati dove ci sono un sacco di colori, varietà e attività. Lei ama le chiacchiere e si unisce alle conversazioni altrui con versetti e vocalizzazioni!” – 18 anni
“Il suo comportamento può essere impegnativo. Nel corso degli anni ci siamo resi conto che un comportamento aggressivo è di solito causato da qualche problema che non è capace o non vuole affrontare; spesso vuole smettere di fare una cosa in particolare, ma non lo esprime” – 30 anni

Pubertà è fertilità

Dalle poche informazioni di cui disponiamo, la pubertà sembra arrivare all’età consueta e procedere come per gli altri. Una ragazza di 18 anni, con la HPE e una disfunzione ipofisaria (una ghiandola coinvolta nel controllo e nella produzione di diversi ormoni), non ha mai raggiunto lo sviluppo puberale, non ha mai avuto il menarca (prima mestruazione) e non ha peli pubici ne sotto le ascelle. In un’altra ragazza, la pubertà a 12 anni è stata accompagnata da un eccessivo aumento di peso ed ad un umore altalenante. Attualmente questa ragazza assume tutti i giorni la pillola estro/progestinica per poter meglio controllare i suoi cambiamenti d’umore (Unique). La trasmissione e della delezione del cromosoma 18p dalla madre ai figli è stata segnalata in almeno sette casi. Risulta chiaro quindi che le donne affette dalla sindrome 18p- possono essere fertili e che deve esser loro offerto un counseling genetico. Due madri Unique hanno trasmesso la delezione del cromosoma 18p ai propri figli. Ad oggi non si conoscono casi di trasmissione paterna della delezione del cromosoma 18p (Uchida 1965, Velagaleti 1996, Tonk and Krishana 1997, Rigola 2001, Maranda 2006, Portnoi 2007, Unique).

Adulti con la sindrome 18p-

Fatta eccezione per coloro con importanti problemi cerebrali, l’aspettativa di vita è normale e Unique ha un buon numero di membri adulti. Un piccolo numero di adulti è anche stato citato dalla letteratura scientifica, uno dei quali è una madre con due figlie, entrambe con la delezione del cromosoma 18p. La madre ha una moderata difficoltà d’apprendimento ma conduce una vita attiva ed assolutamente indipendente. Anche una delle due figlie ha una moderata difficoltà d’apprendimento, mentre la seconda figlia ha difficoltà considerate medie/borderline. Due uomini adulti di 42 e 62 anni sono citati dalla letteratura medica. Quello di 42 anni è in una buona condizione fisica. Ha un collo corto che è diventato più evidente con l’età e numerose grosse carie ai denti. Ha una cifosi di grado medio, il petto escavato e l’ipotiroidismo. Viene descritto come un uomo allegro, affascinante, che se la cava bene con le attività di tutti i giorni anche se a volte il suo comportamento è aggressivo. L’uomo di 62 anni ha manifestato segni simili al Parkinson, anche se questo potrebbe non essere dovuto alla delezione del 18p, in quanto è l’unico caso segnalato in letteratura (de Ravel 2005, Maranda 2006). Unique ha otto membri con più di 18 anni. Uno di questi non è in grado di cucinare ma sa farsi un te o un caffè. Frequenta un centro diurno tre giorni a settimana. Un altro ha fatto la maturità, ha la patente di guida e guida per 10 miglia al giorno per andare a lavorare in un laboratorio. Una donna di 30 anni vive in maniera indipendente con un piccolo budget fornito dai servizi sociali. Si occupa da sola dei propri soldi (con un piccolo aiuto da parte di sua madre), fa la spesa e viaggia in autobus da sola. Vive una vita attiva, con il teatro, l’arte, mantenendosi in forma ed esce a pranzo tutte le settimane, fa volontariato nella croce Rossa (Unique).

“Sono molto orgogliosa della sua indipendenza” – madre della donna di 30 anni

 

Geni presumibilmente implicati nella sindrome della delezione del cromosoma 18p

Il cromosoma 18p rappresenta circa il 2,5% del DNA totale contenuto nelle cellule ed è stato stimato che contenga tra i 300 ed i 500 geni, circa 100 dei quali sono collocati nel braccio p (il resto è collocati nel braccio q). E’ possibile che le caratteristiche dei soggetti con la sindrome 18p- siano correlate con la perdita di un certo numero di geni diversi. Uno studio ha identificato un punto di rottura preferenziale o “hot spot” sul cromosoma 18p. Questo punto è collocato vicino al centromero ed racchiuso all’interno della regione 18p11.1. Secondo lo studio appena citato, il 72% di 25 individui presentano il punto di rottura in questa banda. I dati raccolti da Unique non sembrano avvalorare questa tesi: solo 44% di questi con punto di rottura conosciuto (35 individui) hanno il punto di rottura sul 18p11.1 (Schaub 2002, Unique). Per identificare regioni critiche e geni candidati che potrebbero contribuire alle caratteristiche della sindrome 18p- è necessario determinare l’esatta dimensione della delezione; l’utilizzo sempre maggiore di tecniche molecolari come CGH-array e FISH, permetteranno di definire in maniera più accurata la regione deleta e ciò porterà ad una descrizione più precisa della sindrome 18p-. Infatti, un certo numero di recenti studi, ha provato a correlare le caratteristiche cliniche degli individui affetti dalla sindrome 18p- con la parte del cromosoma mancante allo scopo di definire una regione critica di 18p responsabile delle caratteristiche della sindrome, e di aiutare a restringere la rosa dei possibili geni responsabili. 21 La correlazione tra i punti di rottura ed il grado di difficoltà d’apprendimento suggeriscono che esista une regione critica tra p11.1 e p11.21, dal momento che tre pazienti con una delezione distale in questo punto hanno una intelligenza normale o una difficoltà d’apprendimento molto lieve. E’ stata tentata la mappatura di altri tratti della sindrome 18p-. La faccia rotonda che si nota in alcuni bambini è stata mappata nella regione distale del 18p. Il ritardo di crescita post-natale e le convulsioni sono state anche attribuite alla metà distale del 18p. La ptosi ed il collo corto sono stati mappati nella metà prossimale del 18p (Wester 2006, Brenk 2007, Portnoi 2007).
Una regione critica per l’oloprosencefalia (HPE) è stata trovata nel segmento più distale del 18p. Si è scoperto che mutazioni nel gene TGIF, che si trova sul 18p11.31, siano causa dell’oloprosencefalia. Però, poiché non tutti coloro che hanno la delezione di questa regione del 18p hanno come caratteristica l’oloprosencefalia, altri fattori genetici o ambientali giocano un ruolo nella patogenesi di questa malattia (Klein 1999). La distonia che colpisce pochi soggetti con la sindrome 18p- è stata mappata nella regione che contiene il gene DYT7 (Klein 1999). Anche se l’identificazione del gene (o dei geni) responsabili è interessante, non comporta un diretto miglioramento del trattamento. Inoltre, anche se il gene considerato responsabile è assente, questo non comporta che la caratteristica sarà necessariamente presente. Altri fattori genetici ed ambientali potrebbero giocare un ruolo nel determinare la presenza o assenza di una particolare caratteristica.

Perchè succede?

Un esame del sangue per definire il corredo cromosomico dei genitori è necessario per scoprire perché la delezione del cromosoma 18p si è presentata. Nell’85% dei casi pubblicati in letteratura, la delezione del 18p deriva da genitori con cromosomi normali. Il termine che i genetisti utilizzano per questa situazione è “de novo” (dn). E’ opinione che le delezioni del 18p de novo siano causate da un errore avvenuto quando lo spermatozoo e o l’ovocita di un genitore si sono incontrati. Alcune delezioni del 18p sono accompagnate da un’acquisizione di po’ di materiale di un altro cromosoma e sono il risultato del riarrangiamento di cromosomi di un genitore. Questo è di solito un tipo di riarrangiamento noto con il termine di traslocazione bilanciata, in cui del materiale genetico ha cambiato posizione da un cromosoma ad un altro. Poiché in questa maniera non è andato perduto o guadagnato nessun materiale genetico importante, i genitori non hanno problemi clinici o di sviluppo, anche se possono avere problemi di fertilità e di procreazione. Le traslocazioni bilanciate che coinvolgono uno o più cromosomi non sono rare: ne è affetta circa 1 persona su 500, quindi esistono circa 13 milioni di persone nel mondo portatrici di traslocazione bilanciata. Sia che la traslocazione sia ereditata sia che sia de novo, quello che è certo è che non c’è nulla che un genitore può aver fatto per averla causata nel proprio figlio e nulla che si possa fare per evitare accada.Nessun fattore ambientale, dietetico o stile di vita è noto per essere la causa di cambiamenti cromosomici. Non è colpa di nessuno.
Nell’immagine è rappresento come una delezione e una duplicazione possano teoricamente avvenire durante la formazione di un ovocita o di uno spermatozoo. Sulla sinistra sono rappresentati due cromosomi appaiati, ciascuno diviso da un centromero e pronto ad appaiarsi e a scambiare segmenti. Le barre rigate mostrano sequenze di DNA simili nei cromosomi che permettono un corretto appaiamento. Ma subito sopra il centromero è avvenuto un appaiamento non corretto. Quando i cromosomi si separano (come si vede nella parte destra dell’immagine), il mal-allineamento dà origine a due cromosomi normali e due cromosomi anormali, uno con una delezione e uno con una duplicazione.

Può succedere di nuovo?

La possibilità di avere un’altra gravidanza con la delezione del 18p dipende dal corredo cromosomico dei genitori. Se entrambi i genitori hanno cromosomi normali, è estremamente raro che la delezione si ripresenti. Se un genitore ha un riarrangiamento cromosomico che coinvolge il 18p, la possibilità di avere un’altra gravidanza con la sindrome 18p- è molto aumentata. Se lo desiderano, deve essere offerta ai genitori la possibilità di incontrare un genetista con cui discutere la possibile ricorrenza e le possibilità di diagnosi prenatali o pre-impianto (PGD). La diagnosi pre-impianto comporta l’utilizzo di tecniche di fertilizzazione in vitro e biopsie embrionali, in maniera che solo embrioni sani siano trasferiti nell’utero materno. Se i genitori decidono di concepire naturalmente, i metodi di diagnosi prenatale applicabili per lo studio dei cromosomi fetali sono la villocentesi o l’amniocentesi. Il test è generalmente molto accurato, anche se non tutti questi test sono disponibili in tutto il mondo.

 

Questo libretto informativo non si sostituisce ai consigli del tuo medico. Le famiglie devono rivolgersi a un medico specializzato nella diagnosi e cura delle malattie genetiche. Le informazioni contenute sono le più aggiornate ed affidabili al momento della pubblicazione. Questo libretto è stato scritto da Unique e revisionato dal Dr Janine Cody, Chromosome 18 Centro di Ricerca Clinica, USA e dal Professor Maj Hulten BSc, PhD, MD, FRCPath, Professore di Genetica Medica, Università di Warwick, UK 2008.
Traduzione in lingua italiana per l’associazione Agemo18 onlus a cura del la dr.ssa Caterina Groli (ginecologa) e dr.ssa Claudia Izzi ((medico genetista)con la collaborazione delle dr.sse Roberta Magri, Pamela Moretti e Lavinia Groppi del Servizio di Diagnosi Prenatale 1° e 2° Divisione Ostetrico-Ginecologica, Direttori prof. S. Pecorelli e prof. E. Sartori degli Spedali Civili di Brescia. Copyright © Unique 2008 ; 2012